Carte di identità. Ricapitolazione

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Carte di identità. Ricapitolazione

Marco Jaccond - Il progetto espositivo - si legge nella presentazione - si propone come una rassegna di opere su carta realizzate in due diversi periodi di ricerca legati tra loro da un'ideale 'ricapitolazione'. Si tratta di narrazioni minime che possono aprirsi (svelarsi) o richiudersi (celarsi) in un gioco di limiti fissati dal bianco fogliame di un album memoriale e identitario

DETAILS

  • “fogli pesanti, pens... ... (Point)

    consiste in tre lastre di ardesia nera (variamente consunte e “lavorate”; cm. 90 x 130), punteggiate da piume bianche impaginate come su un ideale spartito musicale.

  • Marco jaccond (Point)

    Marco Jaccond nasce ad Aosta nel 1957. Inizia la sua ricerca artistica nel 1976 improntandola ad una rilettura del linguaggio delle avanguardie storiche. Nel 1982 mette a punto un codice espressivo basato sull’esplorazione di un linguaggio segnico dove domina un gusto calligrafico evidenziato dai supporti cartacei che rimandano alla dimensione del libro. Col tempo il minimalismo espressivo cede il passo ad una narrazione per immagini incentrata ora su sovrapposizioni materiche che suggeriscono territori e limiti da valicare, ora su suggestioni desunte da allegorici erbari o lapidari. Intorno alla metà degli anni Ottanta Jaccond (che si è nel frattempo laureato in Lettere) dilata la sua dimensione pittorica realizzando, nell’ottica di una “ars combinandi”, polittici, stendardi, teatrini polimaterici dove elementi tratti dal repertorio iconografico popolare del passato entrano simbolicamente in composizione con segni poveri, ma di forte impatto semantico. Dagli anni Novanta, in concomitanza con l’intensificarsi dell’attività espositiva, l’artista realizza una serie di cicli pittorici dove risultano evidenti influssi letterari. Le sue tele e le sue installazioni danno luogo a delle “finzioni” dove i tre livelli ricorrenti del suo immaginario (il labirinto, la “mappa” alchemica e l’oggetto archetipico) concorrono sovente a suggerire dei percorsi dove si incontrano i temi del “doppio” , della trasformazione e, nei suoi ultimi lavori, del viaggio esistenziale.

  • Carte di identità. r... ... (Point)

    La mostra personale dell’artista valdostano Marco Jaccond “Carte di identità. Ricapitolazione” si propone come una rassegna di opere su carta realizzate in due diversi periodi di ricerca legati tra loro da un’ideale “ricapitolazione”. Si tratta di narrazioni minime che possono aprirsi (svelarsi) o richiudersi (celarsi) in un gioco di limiti fissati dal bianco fogliame di un album memoriale e identitario.  L’esposizione illustra la ricerca espressiva di uno degli artisti valdostani più interessanti, presente nel percorso permanente del Castello Gamba con l’opera Finzioni del 1990. Marco Jaccond inizia la sua ricerca artistica, improntata alla rilettura del linguaggio delle avanguardie storiche, nel 1976. Più avanti mette a punto un codice espressivo dove domina un gusto calligrafico valorizzato dai supporti cartacei utilizzati. Dagli anni Novanta, l’artista realizza una serie di cicli pittorici fortemente connessi agli influssi letterari. L’autore presenta oggi una mostra personale di grande fascino, che dall’ingresso del Castello Gamba di Châtillon si sviluppa fino ai suggestivi spazi espositivi dell’altana.   clicca qui per scaricare la locandina: download locandina 

  • Il parco (Point)

    Su una superficie totale di 50.400 metri quadrati, con circa 17.000 metri quadrati di prati e 33.000 tra boschi, rocce e vialetti, il bellissimo parco del Castello Gamba di Châtillon, concepito agli inizi del '900, in un progetto organico con la dimora, valorizza il castello stesso e arricchisce dal punto di vista paesaggistico tutta la zona circostante. Questa amena isola verde è un insieme armonioso di viali, rocce montonate levigate dal ghiacciaio, prati e boschi. È un tipico parco “all’inglese”, caratterizzato da una forte connotazione paesaggistica e naturalistica, che circonda il vecchio maniero e si estende dolcemente verso Nord-Ovest guardando verso la piana di Aosta, mentre verso Sud il versante si fa più impervio e roccioso. La sua ubicazione, su un promontorio roccioso al centro della Valle d’Aosta, ne ha facilitato l’architettura, ideata dall'architetto paesaggista Giuseppe Roda di Torino, consentendo di arricchirlo di numerosi belvedere e scorci particolari.   SCOPRI DI PIU' - scarica pdf

  • “insuonabile” (Point)

    Disco di metallo morsurato (diametro 70 cm.), sul quale è assemblato un violino senza corde. Alla base: custodia con spartiti musicali di John Cage (tra cui “Music for Marcel Duchamp”) “preparati”, ossia rielaborati dall’artista.

  • “sfogliabile” (Point)

    serie di libri metallici sfogliabili costituiti da materiale cartaceo e in acetato rappresentanti frammenti iconografici tratti dal lavoro dell’artista

  • Forma 1 (Shape)

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  • Sequoia (Point)

    La maestosa Sequoia gigante della California (Sequoiadendron giganteum), che con i suoi 37 metri di altezza domina tutto il parco. Piantata nel lontano 1905, la Sequoia si è sviluppata molto bene, trovando nel clima ventoso e montano di Châtillon una favorevole collocazione, tanto che il diametro del suo tronco raggiunge i 217 centimetri.

  • Inizio mostra (Point)

    CARTE DI IDENTITÀ (RICAPITOLAZIONE) di Marco Jaccond   Il mio goffo poema sul muro della locanda Nessuno finora s’era curato di leggere, Muschio e tracce d’uccelli ne avean cancellato i caratteri. Poi giunse un avventore dal cuore così traboccante, Che, benché fosse Paggio al trono dell’Imperatore, Si degnò con un lembo del suo ricamato mantello Di spazzare via la polvere e di leggere.   [Po Chu-I, 772-846 D. C, ]

  • "moltiplicazioni ide... ... (Point)

    Al centro della prima sala dell’esposizione è riallestita un’opera realizzata nel ’92 in occasione della personale “Casanova – labirinto o narciso”, ospitata al Forte di Bard e attualmente facente parte della collezione del Museo Gamba. L’opera, riattualizzata in alcune sue componenti, consiste in sostanza in una torretta ottagonale cuspidata nella quale il visitatore può entrare per vedere la propria identità smarrirsi e amplificarsi al tempo stesso, per effetto degli otto specchi che costituiscono l’interno della costruzione e che moltiplicano all’infinito qualunque oggetto si rifletta in essi.

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Andrea Giuliani

2017-10-20
wow !!! bellissima panoramica 10 e lode